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yesterday . TODAY . tomorrow

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... ... ... YESTERDAY

Il mondo è in piena crisi climatica.

MILANO. Ha vissuto l’inverno più caldo degli ultimi 123 anni con una media stagionale di 8 gradi, superiore di 3.5 gradi rispetto alla media degli ultimi trent’anni. I mesi di dicembre e febbraio sono stati i più caldi di sempre, in particolare il 24 febbraio è stata registrata la temperatura massima più alta pari a 20 gradi. Poche piogge e nessuna gelata. Unica nevicata il 13 dicembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VENEZIA. La sera del 12 novembre 2019 si ritrova davanti un mar Adriatico gonfio spinto da un forte vento, che la sommerge con 1 metro e 87 cm di acqua. (la più alta dopo il ’66). L’acqua continuava a salire tra le calli trasformate in fiumi, distruggendo barriere, negozi ed edifici di ogni genere. La cripta di San Marco è stata sommersa, la chiesa è inondata, la salsedine penetra e risale scardinando le tessere del pavimento, corrodendo la pietra, minacciando i mosaici.

 

 

... TODAY ...

Pandemia planetaria! Un’altra crisi sta sconvolgendo la nostra società: il COVID-19. Ma se guardassimo per un momento da un altro punto di vista -quello della Terra- cosa vedremmo?

 

L’era dell’Antropocene. Deforestazione, sfruttamento dei suoli, emissioni in atmosfera che aumentano ogni giorno, incendi che devastano intere regioni del mondo, ondate anomale di calore che colpiscono il nord Europa, lo scioglimento dei ghiacciai. Tutti fenomeni considerati “lontani” da noi. Lontani come la notizia della diffusione di un nuovo virus che giungeva dalla Cina, convinti che quell’epidemia era qualcosa che non ci riguardasse. Data l’emergenza sanitaria che ha prodotto, la crisi pandemica ha rimosso dalle nostre coscienze quella climatica, posticipandola. Ma le due crisi non hanno nessun confine! Sono entrambe situazioni drammatiche.

La Terra non ce la fa più! E si sta ribellando al vero “virus”: la razza umana!

La drammaticità di questi eventi ci mette davanti ad una scelta: costruire un presente diverso dove il paesaggio muta e diventa sereno e piacevole o tornare alle abitudini di ieri, amplificando l’intensità di tutto questo?

È il momento di organizzare un “dopo” che non può essere come il “prima” ma neanche come “l’adesso”, dove l’uomo è abituato a convivere con paesaggi devastati da alluvioni, siccità e incendi. Questa non è normalità! Le azioni dell’uomo hanno un’influenza importante sul nostro Pianeta. Basta guardare cosa sta succedendo grazie alle misure imposte da lockdown: il Pianeta sembra aver fatto una cura “disintossicante”, in cui si è registrata una diminuzione di circa il 25% di emissioni di anidrite carbonica e oltre il 40% di biossido di azoto, indicatore della mobilità della popolazione. Non è sufficiente mettere la parola “green” davanti a qualunque azione di “oggi” per fingerla diversa “domani”. È solo una variante lessicale ma con gli stessi contenuti. Ciò che il mondo sta vivendo deve spingere tutti nel cambiare molti atteggiamenti a beneficio della salute dell’uomo, delle nostre città e del pianeta.

TOMORROW ... ... ...

 

Come saranno le nostre città tra 50 anni?

Con un ritorno alla normalità di “ieri”, le conseguenze del cambiamento climatico sul nostro paese saranno ancor più drammatiche.

Il clima dell’Italia si trasformerà sempre più in un clima con caratteristiche del tutto simili al Nord Africa, mentre il nord Europa tenderà a “mediterraneizzarsi”; intere zone costiere scompariranno perché sommerse dalle acque. L’aumento dei gas serra nell’atmosfera sta provocando un intenso innalzamento delle temperature e un brusco innalzamento degli oceani e dei mari. Nei prossimi cento anni le città avranno estati ed inverni sempre più aridi e secchi e le acqua saliranno tra i 30 e i 90 cm. Molte città sono destinate a scomparire.

La normalità di “domani” sarà sempre più nel deserto o sott’acqua!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

​​​Sfrutteremo il nostro ingegno per innescare processi di      

rinascita o proseguiremo il cammino verso la catastrofe?     

earth day - 22 | 04 | 2020 - ZEDAPLUS architetti

Fabrizio Chella - Erica Scalcione

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